In queste ore i fatti che stanno accadendo in Palestina necessitano di una presa di posizione e di una forte mobilitazione internazionale di solidarietà con il popolo palestinese. Nel fare questo ribadiamo la nostra condanna all’uccisione di tre ragazzi israeliani, come giustamente fatto dall’Autorità Nazionale Palestinese, a prescindere da chi siano i responsabili di tale evento. Riteniamo tuttavia del tutto ipocrita il cordoglio di politici e di quanti esprimendo il loro sdegno per l’omicidio dei tre israeliani, hanno dimenticato che nelle stesse ore nove cittadini palestinesi, civili innocenti ed inermi, sono caduti vittime di raid israeliani in territorio palestinese.
Mentre oggi si sprecano le affermazioni sulla civiltà di Israele ci chiediamo: in quale paese “civile” in seguito ad un omicidio, condannato dall’autorità politica che legittimamente dovrebbe esercitare la sovranità sul suo popolo, si praticano rastrellamenti, distruzione delle abitazioni dei presunti colpevoli, vendette sommarie? In quale paese “civile” alla morte di tre cittadini si risponde con l’uccisione (al momento) di nove civili, del tutto privi di qualsiasi responsabilità? La “civiltà” di un paese non si giudica solamente dal livello dei servizi, dei diritti, dei salari e dei livelli di benessere che vengono garantiti ai propri cittadini, ma sul modo in cui tali diritti sono conquistati e garantiti. Quando il benessere del proprio popolo è raggiunto a scapito di un altro, quando le conquiste sociali e politiche avvengono sulle spalle di un altro popolo, la “civiltà” cede il passo allo sfruttamento, la libertà di alcuni si converte nell’oppressione permanente per altri. Israele è questo, e tutto il resto sono favole. E’ uno stato capitalista, dal forte carattere imperialista, e come tale non avrà mai la nostra solidarietà. Leggi il resto