ORDINI DEL GIORNO APPROVATI AL CONGRESSO NAZIONALE

1) ADESIONE A FMGD/WFDY E COORDINAMENTO INTERNAZIONALE DELLE GIOVENTU’ COMUNISTE EUROPEE.

 Proposto da: Dipartimento internazionale FG, approvato con voto unanime. 

 Il Congresso nazionale del Fronte della Gioventù Comunista, riunito a Roma nel marzo 2013, da mandato alla commissione internazionale ed al prossimo responsabile esteri dell’organizzazione di esperire tutte le pratiche per l’adesione del Fronte della Gioventù Comunista alla Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WFDY), al fine di garantire il contributo della nostra organizzazione alla lotta contro l’imperialismo in ogni parte del mondo.

Invita inoltre a lavorare per garantire il massimo coordinamento tra le organizzazioni giovanili comuniste che si oppongono alle politiche dell’Unione Europea, lottano per la disarticolazione del quadro della UE e per la costruzione del socialismo, convinti della necessità di combattere in modo unito ed organizzato l’Unione Europea, come forma giuridica internazionale che più conseguentemente rappresenta gli interessi dei monòpoli e del grande capitale, attraverso le politiche di attacco ai diritti della classe operaia.

2) ORDINE DEL GIORNO MUOS

 Proposto da: federazione Sicilia, approvato con voto unanime

 La Sicilia, legata ad un secolare sottosviluppo, è stata destinata ad essere una piattaforma per le guerre d’aggressione e lo sviluppo dei piani imperialisti da parte degli USA e della NATO. Negli ultimi anni i vari governi della borghesia italiana succedutisi (complici quelli regionali) hanno aumentato la capacità militare delle basi NATO e USA in Sicilia. La posizione geografica della Sicilia infatti pone il suo suolo e i suoi porti come strategicamente fondamentali per gli interessi imperialistici degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e dell’Alleanza Atlantica della NATO ai fini del controllo sul mediterraneo, sul nord-Africa, sul Medio-Oriente, sull’Europea e sull’Asia; regioni oggi di grande importanza geostrategica nel contesto di una crescente offensiva militare dell’imperialismo statunitense e di quello UE nella lotta per l’egemonia economica, monetaria e commerciale, per le risorse naturali, per le rotte commerciali, per le quote di mercato. Lotta che rende profondamente instabile la situazione internazionale con la formazione di nuovi blocchi imperialistici che vedono l’imperialismo statunitense ed europeo difendere i propri interessi monopolistici attraverso la corsa agli armamenti, le ingerenze e le bombe (rimandiamo al punto 2 del documento congressuale).

Il territorio siciliano è occupato da decine di strutture, tra basi, depositi e installazioni militari degli USA e della NATO (protagoniste delle recenti azioni di guerra contro la Libia): la base di Sigonella e quella di Trapani-Birgi, il progetto di trasformazione dell’Arsenale Militare di Messina in centro d’eccellenza per lo smaltimento delle unità navali della NATO, l’installazione, nella base della marina militare USA sita all’interno della riserva naturale di Niscemi, delle tre antenne che si integreranno al sistema americano di comunicazione denominato MUOS (Mobile User Objective System) – un sistema di comunicazione satellitare, composto da 4 basi a terra (Australian Defence Satellite Communications Station a Kojarena[7] a circa 30 km a est di Geraldton, Australia dell’ovest; Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) a Niscemi, a circa 60 km dalla Naval Air Station di Sigonella, in Sicilia; Sud-Est della Virginia; il “Naval Computer and Telecommunications Area Master Station Pacific” nelle isole Hawaii) che coadiuverà le forze militari terrestri, navali e aree degli Stati Uniti d’America in tutto il mondo; un’arma strategica capace di condurre azioni di rilevazione, controllo, guida di droni, coordinamento di truppe a terra nelle aggressioni imperialiste.

Numerosi sono gli studi e le relazioni in materia d’impatto del MUOS sulla salute della popolazione locale. Secondo uno studio dell’americana Analytical graphics, Inc. riportato dal giornalista e attivista Antonio Mazzeo, nel libro “Un ecoMuostro a Niscemi”, si afferma addirittura che “l’esposizione alle missioni elettromagnetiche del MUOS può uccidere in meno di sei minuti”. Studi condotti dalla stessa Analytical graphics, Inc. e dai professori Massimo Zucchetti e Massimo Coraddu del Politecnico di Torino, evidenziano l’alto livello di emissioni e di rischio per la salute della popolazione locale, tra cui “l’incremento del rischio di contrarre tumori del sistema emolinfatico”. A ciò si aggiungono il cambiamento e la parziale distruzione di Fauna e Flora dell’area della Sughereta, (fu) riserva naturale. Dalla popolazione di Niscemi è nato nel corso degli anni, un movimento popolare, che si è esteso in tutto il territorio regionale, organizzato in comitati di lotta, di solidarietà e informazione. Nella lotta contro il MUOS abbiamo assistito e partecipato all’elevazione della coscienza politica delle masse popolari mobilitate. Queste hanno preso coscienza direttamente della distanza che c’è tra gli interessi delle masse stesse e quelli del sistema imperialista e delle sue istituzioni nazionali, centrali e locali. Il diritto alla salute, il protagonismo popolare nelle decisioni, il rifiuto della complicità nelle guerre d’aggressione e distruzione dei popoli, sono i principi cardine che hanno animato le masse popolari siciliane in questa battaglia.

Il movimento, eterogeneo per composizione sociale e politica, ha riportato la lotta e il protagonismo delle masse al centro della vita politica e pubblica. Le masse popolari hanno potuto vedere chiaramente come tutti i soggetti politici della borghesia (i governi di centro-destra e centro-sinistra) hanno allo stesso modo avallato il progetto statunitense. Lo stesso è avvenuto a livello regionale, in cui le autorizzazioni amministrative sono state rilasciate dal governo Lombardo; un governo che, dapprima eletto da una coalizione di centrodestra, è stato infine sostenuto dal PD. Quello stesso PD che, con Crocetta, ha condotto una campagna elettorale regionale ammiccando ai voti dei No Muos promettendo l’impegno di bloccare i lavori, e non andando, invece, oltre i vuoti proclami. Il sito, scelto per l’installazione del MUOS, è stato dichiarato dal governo Monti di “interesse strategico”, un atto che può esser equiparato ad una vera e propria dichiarazione di guerra al movimento da parte dello stesso governo. Tanto è vero che a tale atto ha fatto seguito un’esponenziale aumento della repressione contro gli attivisti e i cittadini. La crescente mobilitazione e pressione popolare ha costretto prima l’ARS ad assumere una posizione, solo formale, contro il MUOS, che impegnava il Pres. Crocetta a bloccare i lavori, cui è seguito un provvedimento di avvio delle procedure di revoca delle autorizzazioni amministrative. In realtà però nessun atto concreto è stato fatto per fermare i lavori (che tuttora proseguono) e la repressione contro gli attivisti; solo i blocchi dei comitati ad oggi impediscono il passaggio dei mezzi e degli strumenti per completare l’opera.

Come Fronte della Gioventù Comunista, non riponiamo alcuna aspettativa in nessuna istituzione dello Stato borghese integrato nell’alleanza imperialista militare USA e NATO, e siamo pienamente consapevoli che nessuna sua istituzione potrà per questo esser “alleata” degli interessi delle masse popolari siciliane che oggi lottano per il principio di autodeterminazione sulle proprie terre e per non esser più complici delle guerre imperialiste degli USA e dei paesi membri dell’UE. Solo la lotta e la pressione popolare possono consentire progressi temporanei. E’ compito della gioventù costruire un futuro di pace e progresso sociale, per questo occorre distruggere l’imperialismo e lavorare per la costruzione di una società socialista. Il Fronte della Gioventù Comunista:

• esprime la propria solidarietà ai comitati e alle masse popolari siciliane in lotta contro il MUOS;

• si impegna nella lotta per la smilitarizzazione della Sicilia, la cacciata delle basi USA e NATO dalla Sicilia e l’uscita dell’Italia dalla NATO;

• ritiene compito dei comunisti legare la lotta contro il MUOS alla lotta anticapitalista e anti-imperialista, collegandola agli interessi predatori del capitalismo monopolistico, delle classi dominanti, che sottopongono ad un intensificazione dello sfruttamento, precarizzazione del lavoro,

disoccupazione, impoverimento e peggioramento delle condizioni di vita delle masse lavoratrici e popolari.


3) IMPEGNO ALLA SVILUPPO DI UNA DISCUSSIONE STORICA.

Proposto da: federazione di Roma, approvato con voto unanime

Il documento politico individua la giusta direzione nella necessità di condurre in questi anni un’analisi storica ed una conseguente discussione tra i militanti sulla nostra storia ed in particolare sul ruolo del PCI. La federazione romana condividendo a pieno questa necessità invita a rivolgere particolare attenzione a quelle situazioni che nel primo dopoguerra portarono alla scarcerazione e alla reintegrazione di quadri fascisti nelle istituzioni democratiche, nei ruoli chiave delle direzioni dei settori dell’ordine pubblico e dell’apparato militare.

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