SCUOLA. SPENA (FGC): «NO ALLE BRICIOLE DEL GOVERNO, DOMANI STUDENTI IN PIAZZA IN TUTTA ITALIA»

«Dal governo si aspettavano gli applausi per i fondi previsti dal decreto dello scorso 7 novembre, ma è come se dopo anni in cui ci hanno tolto il pane, dovessimo ringraziare perché ci concedono le briciole» Questo il commento di Paolo Spena, responsabile del Dipartimento Scuola e Università del Fronte della Gioventù Comunista, che preannuncia la mobilitazione studentesca nazionale del 15 novembre.
«Con buona pace del Ministro Carrozza, la matematica è ancora oggi una scienza esatta e i conti non tornano. I tagli programmati per la sola scuola superiore dal 2008 al 2014 ammontano a circa 22 miliardi di euro. Nel 2009 i fondi all’università erano di 246 milioni. Nel 2011 e 2012 erano di 26 milioni (200 milioni di tagli ogni anno). Nel 2013 il finanziamento annuale scende a 13 milioni. Confrontati con queste cifre, è facile capire come i 450 milioni totali restituiti con questo decreto sotto forma di vari vincoli di destinazione siano assolutamente insignificanti in confronto a ciò che ci è stato tolto in tutti questi anni. Nel 2008 il governo programmò tagli all’istruzione per 8 miliardi e 13 milioni di euro nel biennio 2009-2011. Nel 2011 i tagli stabiliti furono di ulteriori 4,561 miliardi di euro per ciascuno dei tre anni successivi (totale triennio 2012-1024 13,683 milioni). L’ammontare complessivo dei tagli all’istruzione dal 2008 ad oggi è di 21 miliardi e 696 milioni di euro, ovvero circa 50 volte l’ammontare dei fondi restituiti con il decreto del 7 novembre.

Secondo il FGC «i contestatissimi bonus maturità vengono eliminati, anche se già si parla di forme di tutela per chi ne ha beneficiato. Questo è tutto ciò che ci aspettavamo da questo governo: pezze calde mentre si continua a non voler trattare seriamente problemi come lo stato disastroso dell’edilizia scolastica, preferendo investire sul wi-fi o sugli e-book, che spesso sono un modo per dequalificare il livello degli insegnamenti mentre si sostiene di innalzarlo. Altrettanto inaccettabile è l’indirizzo che il Governo ha scelto di mantenere nei confronti delle scuole private. Finora 800 milioni sono stati regalati all’istruzione paritaria, e il nuovo decreto non ha cambiato nulla. Le scuole pubbliche sono ancora costrette a far quadrare i bilanci pretendendo soldi dalle famiglie, mentre il Ministro Carrozza continua a sostenere che le scuole paritarie svolgono un ruolo importante, e non ne potremmo fare a meno»

«È chiaro che l’intenzione del Governo Letta è quella di tirarci le briciole.» conclude Spena «La nostra intenzione è però ben diversa. Il 15 novembre scenderemo di nuovo in piazza con la parola d’ordine della lotta alla scuola di classe. Ora più che mai è chiaro che l’unica soluzione è rovesciare un sistema che costringe l’istruzione a sottostare alle  logiche del mercato, e che preferisce salvare gli interessi di pochi piuttosto che assicurare un futuro alla nostra generazione. A noi le briciole non bastano.»

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