COMUNISTI E SCUOLA, INTERVENTO AD ATENE.

L’intervento di Lorenzo Lang, responsabile scuola del Fronte della Gioventù Comunista, al Festival della Gioventù Comunista di Grecia KNE – Odighitis, in occasione di un dibattito-seminario nell’area studenti della festa.

Per prima cosa ringrazio la Gioventù Comunista di Grecia (KNE) ed il Partito Comunista di Grecia (KKE) per l’onore di essere qui e per la splendida ospitalità. Porto il fraterno e caloroso saluto del Fronte della Gioventù Comunista al 38° Festival KNE-Odighitis e a tutti i presenti, che sono qui numerosi ad ascoltarci nonostante il cattivo tempo. Negli ultimi 30 anni nessuno nel nostro paese ha guardato il sistema educativo da un’ottica di classe, perciò abbiamo costruito la nostra analisi sulla scuola partendo da zero. Sulla base di un metodo di inchiesta a noi molto caro siamo riusciti a raccogliere dati e tendenze che ci hanno permesso di comprendere e descrivere accuratamente l’istruzione di classe in Italia, una realtà che prima avvertivamo a livello d’istinto. Non penso di dovervi spiegare cosa sia la scuola di classe, perciò entro subito nel dettaglio delle inchieste.

Abbiamo da poco completato la nostra inchiesta sul caro libri per il terzo anno consecutivo. Grazie a questa inchiesta abbiamo capito che nelle scuole che preparano all’università si spende più del doppio per i libri rispetto alle scuole che preparano al lavoro, ed anche che in questo momento di crisi nelle prime la spesa aumenta, nelle seconde rimane stabile. Un’altra importante inchiesta per noi è stata quella sulle pessime condizioni dell’edilizia scolastica, un problema che so molto diffuso anche qui. Da noi le scuole crollano letteralmente a pezzi, tanto che qualche anno fa un ragazzo di 17 anni è persino rimasto schiacciato dal crollo del soffitto della sua classe. Ovviamente si trattava di una scuola nella periferia di una grande città, non certo di una “scuola bene” in centro. Arriviamo infine al contributo studentesco: attraverso un’altra inchiesta ci siamo resi conto che le scuole pubbliche in Italia oramai si reggono su questo contributo, una sorta di tassa ufficiosa, invece che sui finanziamenti del Ministero.
Tutto questo ci ha consentito di individuare i processi reali attraverso i quali viene portata avanti la selezione di classe. Denunciando e combattendo questi problemi reali della classe lavoratrice siamo stati in grado di rafforzare la nostra organizzazione e la nostra presenza nelle scuole, fino ad ottenere più di 11000 voti nelle ultime elezioni della CPS a Roma, organo piuttosto inutile istituzionalmente ma utile come cassa di risonanza per le lotte. Una lezione sempre importante è: quando la linea politica è giusta e viene correttamente messa in pratica, la lotta paga sempre. Ma qual è oggi il ruolo che il movimento studentesco contro la scuola di classe deve giocare nel più ampio contesto della lotta di classe?
Sappiamo bene che un’ottima istruzione per tutti è impossibile nel capitalismo, ma in questa fase un movimento studentesco adeguatamente diretto può ricevere molto consenso popolare e accrescere l’intensità della lotta di classe. Perciò abbiamo definito un programma minimo con il quale sviluppare le contraddizioni di questo sistema ed aggregare sulla base della consapevolezza che solo la lotta paga. Richiediamo una scuola completamente gratuita, in cui non si paghi per i libri e non ci siano contributi studenteschi; richiediamo l’innalzamento dell’istruzione obbligatoria fino ai 18 anni per porre freno all’abbandono della scuola; non vogliamo più sentir parlare di una “meritocrazia” secondo la quale chi si può permettere gli studi va avanti, mentre che non se li può permettere oltre al danno si becca pure la beffa di essere chiamato “immeritevole”.
Ben presto tutti i giovani proletari si accorgeranno che questo sistema non può più offrirgli nulla, che solo il rovesciamento di questo sistema sarà il loro riscatto!
Avanti con la lotta!

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