In risposta alla provocazione della FGCI

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È davvero svilente leggere comunicati di attacco alla nostra organizzazione come quello pubblicato oggi dalla FGCI e ritrovarci a dover rispondere su una questione tanto pretestuosa, in un momento tra l’altro molto delicato per tutto il movimento comunista in Italia. La situazione ci impone però di fare chiarezza su quanto avvenuto. Non intendiamo spendere più delle poche parole necessarie.

Premettiamo che se i dirigenti della FGCI avessero perso mezz’ora del proprio tempo a leggere lo statuto della Federazione Mondiale della Gioventù Democratica (WDFY-FMGD) avrebbero evitato l’imbarazzo suscitato oggi da questo comunicato, e nei mesi passati dalla loro spregiudicatezza nell’attività internazionale.

Il comunicato afferma che la nostra organizzazione avrebbe proposto l’espulsione della FGCI dalla Federazione Mondiale della Gioventù Democratica. Niente di più falso, forse i compagni dovrebbero tradurre con più attenzione la comunicazione inviata loro dalla FMGD.

Le premesse da fare sono due. La prima è che durante i primi mesi di quest’anno nella FMGD è stata eseguita una ricognizione delle organizzazioni affiliate in vista dell’Assemblea Generale, che si terrà alla fine di quest’anno. La seconda è che la FGCI dalla sua fondazione, con l’assemblea costituente del settembre 2016, non ha mai formulato nessuna richiesta di ammissione nella FMGD.

Durante l’ultima riunione del Consiglio Generale della FMGD, tenutasi a Caracas lo scorso aprile in concomitanza con la Missione di Solidarietà organizzata proprio dalla FMGD, si è semplicemente preso atto di ciò. Nessuna espulsione quindi, solamente la constatazione di un dato di fatto. Come è stato peraltro comunicato alla FGCI via mail dalla stessa direzione della FMGD.

È importante ricordare che questa constatazione è avvenuta nell’organo più ampio della FMGD, il Consiglio Generale, senza necessità di voto in quanto nessuna organizzazione ha potuto mettere in dubbio un punto fondamentale di fronte al quale è inutile discutere. La FGCI non ha mai presentato una domanda d’ammissione e avviato la procedura di adesione.

Questo elemento potrà forse sembrare meramente burocratico, ovviamente non è così. È una questione sostanziale, per mantenere il carattere antimperialista di un’organizzazione internazionale che conta centinaia di organizzazioni nel mondo è necessario stabilire concretamente un processo chiaro di adesione. Questo ovviamente non per decisione della nostra organizzazione, ma in quanto è il modo in cui si procede su un terreno di organizzazione e coordinamento così complesso. Già nel recente passato ci siamo ritrovati nella situazione di difendere il carattere antimperialista di una delle poche organizzazioni internazionali sopravvissute alla fine dell’esperienza sovietica (la FMGD è tutt’ora organo consultivo dell’ONU e una delle pochissime organizzazioni internazionali presenti con i suoi membri in tutto il mondo). Organizzazioni che nulla avevano a che fare con la lotta all’imperialismo hanno tentato di dichiararsi membri della FMGD utilizzando i vecchi nomi o i vecchi acronomi, per fini opposti a quelli che la FMGD si propone. Una questione che negli anni ha provocato non pochi problemi, ma questo ovviamente la FGCI non può saperlo in quanto è stata costantemente assente da tutti gli eventi internazionali (nota: un’organizzazione non membro della FMGD può partecipare alle sue attività internazionali, soprattutto se vuole entrarne a far parte).

La condotta del Fronte è stata corretta e trasparente al punto che i dirigenti della FGCI (in un incontro dove erano presenti l’ex segretario nazionale e quello attuale) sono stati informati in anticipo sulle problematiche relative al loro stato in seno alla FMGD, con estrema correttezza, affinché i loro delegati in una riunione all’estero non fossero colti di sorpresa dal fatto che ci trovavamo nella posizione di dover necessariamente difendere le procedure di adesione alla FMGD, e abbiamo spiegato loro che non stavamo muovendo un attacco alla loro organizzazione.

In quell’occasione abbiamo invitato la FGCI a fare semplicemente una richiesta di ammissione al WFDY. Se la FGCI lo avesse fatto, oggi sarebbe già membro della Federazione Mondiale, senza alcun tipo di problema. Il gruppo dirigente della FGCI, invece, ha consapevolmente cercato di evitare la procedura.

Procedura tra l’altro molto semplice da avviare e per la quale la FGCI non avrebbe trovato l’opposizione che invece noi trovammo nel 2014 dall’organizzazione giovanile del PdCI. Altra imprecisione presente nel comunicato, sulla quale consigliamo agli autori del comunicato di informarsi presso qualche ex-dirigente di quella organizzazione.

La decisione è stata condivisa dalla totalità delle organizzazioni, anche perché negli scorsi anni  come detto ci sono stati equivoci di simile natura che hanno interessato altri paesi, e che si sono stati risolti allo stesso modo.

Evidentemente i dirigenti della FGCI, ormai diversi anni fa, hanno deciso di non accogliere il suggerimento e il nostro tentativo di spiegargli il contesto nel quale si stavano affacciando. Oggi ne colgono i frutti. Prendersela con altri per i pessimi risultati di scelte irresponsabili è una cattiva prassi della sinistra italiana, invitiamo la FGCI quindi ad assumersi la responsabilità delle scelte fatte senza attaccare con la menzogna chi da anni svolge il proprio lavoro con serietà all’interno del movimento internazionale.

Le “altre otto organizzazioni” che secondo il comunicato sarebbero state espulse in realtà sono state eliminate dalla lista delle organizzazioni affiliate in quanto non più attive da anni, al punto da non rispondere a plurimi tentativi di stabilire contatti da parte degli organismi dirigenti della FMGD.

A tal proposito, a dimostrazione della nostra buonafede nonostante gli attacchi ricevuti in questi anni, segnaliamo che durante un incontro con l’EDON (organizzazione giovanile del Partito cipriota AKEL e titolare della presidenza della FMGD) a margine di un evento internazionale a Cipro nello scorso gennaio è stata la nostra organizzazione a fornire i contatti telefonici della FGCI, dato che a quanto ci è stato comunicato non rispondeva da mesi alle comunicazioni via mail inviate per discutere proprio la questione della non affiliazione alla FMGD.

Ritrovata la comunicazione con la FMGD, grazie al nostro intervento, hanno pensato fosse per loro vantaggioso inviare un documento di attacco contro la nostra organizzazione al gruppo dirigente della FMGD, alle organizzazioni che coordinano il gruppo regionale europeo della FMGD e alla Federazione stessa. Così facendo, hanno creato molto imbarazzo tra le altre organizzazioni europee e a noi che avevamo appena offerto il nostro aiuto per stabilire le comunicazioni nei mesi precedenti.

In quel documento la nostra organizzazione è stata accusata dalla FGCI di percepire finanziamenti illegali dall’estero, affermazione che oltre a essere falsa è gravissima, perché può esporre al rischio della repressione i nostri compagni. Nello stesso documento si sostiene che “il Fronte esiste solo a Roma e Torino” mentre la FGCI è diffusamente radicata in tutta Italia; che avremmo rapporti con formazioni di centro-sinistra, che siamo “manovrati” ecc. Per senso di responsabilità, nel constatare che riportare la condotta della FGCI in quell’ambito non fosse in alcun modo utile ad un avanzamento dei comunisti in Italia, ci siamo astenuti dal divulgare in alcun modo queste accuse che abbiamo ricevuto, e ci troviamo costretti a farlo ora per via di un ulteriore attacco da parte della FGCI.

Ma ciò che forse è stato peggiore è l’attacco che la FGCI ha mosso a tutte le organizzazioni della WFDY all’interno del “documento” inviato.

La FGCI ha sostenuto che le organizzazioni europee fossero “manipolate”, “manovrate” o intimidite da altre, insultando non solo l’intelligenza dei delegati presenti ma anche la capacità di ciascuna organizzazione di elaborare una propria posizione autonoma relativa tanto alle questioni politiche quanto a quelle organizzative della Federazione. La FGCI ha sostenuto che vi fosse un attacco contro il WFDY, una “campagna di espulsioni promossa da alcune organizzazioni”. Dal nuovo comunicato della FGCI apprendiamo addirittura di essere praticamente i burattinai dell’intero movimento comunista giovanile a livello mondiale.

Queste affermazioni e questa condotta sono di una irresponsabilità inaudita, e come tali sono state percepite per il loro carattere estremamente provocatorio. Si tratta di una modalità di discussione del tutto estranea a ogni contesto di relazioni fra organizzazioni che cooperano e che sono unite nella lotta contro l’imperialismo e la società capitalistica, pur nel rispetto delle reciproche diversità.

In conclusione, la FGCI allo stato attuale non è membro della FMGD-WFDY, in quanto è stato chiarito – unanimemente – che è una nuova organizzazione che non ha ancora formulato una richiesta di ammissione. Allo stato attuale, l’unico ostacolo all’ammissione della FGCI alla FMGD è stata proprio la condotta dei suoi dirigenti, gli irresponsabili attacchi verso decine di organizzazioni e la pessima figura che ne è derivata.

L’invito che vogliamo fare loro è quello di leggere quantomeno lo statuto dell’organizzazione di cui vorrebbero far parte, come in precedenza gli avevamo consigliato di seguire la normale prassi di affiliazione, invece di cercare altre strade che non portano a nulla. Invitiamo la FGCI a informarsi meglio sulla loro stessa situazione, sulle attività e gli eventi della WFDY e sulla natura e le modalità della discussione al suo interno, prima di fare affermazioni così gravi. Questo li aiuterebbe a capire che non esiste alcuna situazione di “correnti”, ma che la Federazione Mondiale della Gioventù Democratica è un importante luogo di discussione e coordinamento tra organizzazioni con differenti posizioni interne, che condividono però una forte responsabilità unitaria sul tema della lotta all’imperialismo in tutto il mondo e in ogni continente.

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