LETTERA FGC A MADURO E COMPAGNI VENEZUELANI: « NO AL GOLPE FASCISTA, IL FUTURO DEL VENEZUELA E’ IL SOCIALISMO» 

Di seguito il testo della lettera che il compagno Alessandro Mustillo ha inviato a nome del Fronte della Gioventù Comunista al Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolàs Maduro e a all’Ambasciatore della Repubblica Bolivariana del Venezuela in Italia Juliàn Isaiàs Rodriguez Diàz.

 

Cari compagni,

in queste ore difficili vogliamo trasmettere tutta la nostra solidarietà al governo venezuelano e alle forze rivoluzionarie che lo sostengono, contro il tentativo di golpe fascista appoggiato dalla borghesia nazionale e dall’imperialismo. Il profondo legame ideale che unisce le nostre lotte non diminuisce, ma si rinforza e si fortifica in momenti come questi, in cui la solidarietà perde della sua ritualità per trasformarsi in un’arma rivoluzionaria, per divenire azione concreta a sostegno della causa comune del socialismo.

Socialismo è una parola che vogliamo sia sempre associata al Venezuela e al suo futuro, poiché per la nostra generazione il processo rivoluzionario bolivariano ha contribuito, forse più di tutto, a rendere chiaro che il socialismo non era un lontano ricordo del passato, non era una parentesi fallita nella storia dell’umanità, ma il presente ed il futuro del mondo. Un esempio a cui guardare nelle nostre lotte quotidiane, con la convinzione che un’altra via è possibile e praticabile. Le notizie che ci giungono dal Venezuela dimostrano ancora una volta la grande contrapposizione tra gli interessi imperialistici e l’aspirazione dei popoli del mondo ad un futuro di pace, giustizia sociale e solidarietà. La propaganda capitalista ribalta gli avvenimenti in Venezuela per consegnare un’immagine opposta rispetto alla situazione reale, per fomentare a livello internazionale la campagna di isolamento del governo venezuelano. Gli stessi che oggi parlano di dittatura in Venezuela, spacciano per libertà e democrazia la dittatura del capitale che in Europa miete milioni di disoccupati, decine di suicidi al giorno per la condizione economica e sociale in cui le classi subalterne sono ridotte.

Essi chiamano con il termine di democrazia le politiche di difesa degli interessi del grande capitale, a scapito dei lavoratori, degli studenti, delle grandi masse popolari. Parlano di libertà in un sistema in cui la vera libertà è un privilegio per pochissimi, mentre tutto il resto è dettato dalla condizione economica. Non siamo liberi di studiare, di lavorare, di curarci dignitosamente in strutture sanitarie gratuite; non siamo liberi di scegliere gli indirizzi economici e politici a livello nazionale ed internazionale cui siamo soggetti, e la lista potrebbe continuare a lungo.

La rivoluzione di Chàvez ha aperto una nuova strada per il popolo venezuelano, liberando le classi subalterne dal dominio della borghesia imperialista, una strada che siamo convinti debba e possa proseguire.

Il socialismo del secolo scorso, sebbene esso non sia stato privo di contraddizioni ed errori, che hanno contribuito alla caduta nell’est Europa, ha creato un patrimonio eccezionale di esperienza a cui siamo convinti che i rivoluzionari di oggi possano attingere per sconfiggere vecchi problemi, anche quando essi hanno l’ambizione di presentarsi sotto nuove formule. Il patrimonio teorico del socialismo scientifico ha ancora oggi un’attualità enorme, che può e deve essere sfruttata come arma dai rivoluzionari di tutto il mondo nella lotta contro la borghesia e l’imperialismo. La stessa storia, quella del continente latino americano in particolare, può insegnare molto.

La grande borghesia imperialista non abbandonerà il suo dominio spontaneamente, ma opporrà ogni suo sforzo, ogni mezzo in suo potere, per arrestare il processo rivoluzionario, per impedire la creazione di uno stato socialista, per non cedere alle classi subalterne in modo definitivo il potere politico del paese. Specialmente nella situazione venezuelana, che non ha solo una rilevanza nazionale, ma riguarda la tenuta di un’intera area del mondo che oggi lotta contro l’imperialismo, il capitale internazionale sosterrà con ogni suo mezzo la borghesia nazionale per indebolire questo processo. Spezzare questo dominio, rompere ogni possibilità di ritorno dell’oppressione per le masse popolari è il compito più arduo e difficile per un governo ed un movimento rivoluzionario, ma anche l’unico in grado di preservare il processo rivoluzionario e condurlo fino alla vittoria.

Per questo il Fronte della Gioventù Comunista sarà sempre al vostro fianco. Siamo convinti che anche oggi il popolo venezuelano sia in grado di resistere e contrattaccare, come ha sempre dimostrato in questi anni. La risposta rivoluzionaria alle campagne golpiste delle forze reazionarie e fasciste, può così, ancora una volta, convertirsi in una vittoria più grande, in un passaggio ulteriore verso il socialismo, in un movimento reale del popolo venezuelano che difendendo la sua rivoluzione ne faccia progredire la forza e le aspirazioni.

Saluti comunisti.

                                                                                Alessandro Mustillo  (segretario nazionale FGC)

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