MUSTILLO (FGC): «BONUS 500 EURO E’ ELEMOSINA SPOT»

«L’idea di promuovere l’accesso alla cultura per i giovani sarebbe iniziativa lodevole se avesse carattere strutturale e non di elemosina, che sa tanto di spot elettorale – questa la dichiarazione di Alessandro Mustillo, segretario nazionale FGC -  Non dimentichiamo che mentre con una mano Renzi promette i 500 euro con l’altra toglie 660 milioni alla scuola e all’università nella legge di stabilità. Critichiamo poi l’idea del contributo a pioggia indipendentemente dalla condizione di partenza. Dividere in parti uguali tra diseguali è la più grande ingiustizia che si possa fare. Sarebbe molto più utile impegnare quei fondi nella copertura delle borse di studio, quando ancora oggi migliaia di studenti che avrebbero i requisiti si vedono negare la borsa di studio per mancanza di fondi stanziati.

Sostenere il diritto dei giovani all’istruzione, alla cultura, alla valorizzazione del tempo libero – continua la nota -  vuol dire pianificare una società nella quale sia data a tutti la possibilità di accedere all’istruzione senza spese (libri di testo, contributi…); di frequentare studi universitari o corsi professionali senza differenze di classe che impongano la scelta; di avere un sistema culturale improntato alla diffusione della cultura e non al profitto dei gruppi monopolistici delle case editrici, musicali, cinematografiche; di avere una diffusione della cultura e dello sport nei quartieri attraverso strutture pubbliche adeguate. Vuol dire anche sostenere questi diritti abbattendo i costi dei trasporti pubblici; assicurare un lavoro stabile e non precario per consentire di pianificare la propria esistenza; avere una casa senza doversi caricare mutui insostenibili. Questa idea di futuro che noi comunisti abbiamo per la gioventù è in antitesi con l’attuale società, con il profitto privato, con le forze politiche che difendono questo sistema.

Una politica di questo tipo  – conclude Mustillo – avrebbe ben altro impatto sociale rispetto ad un bonus unico versato in un solo anno.  Combatterebbe realmente il disagio presente in larghi strati della gioventù, spesso lasciati nel totale disagio, al consumo di droga e all’abuso di alcol nei quartieri popolari come unica – apparente – alternativa alla condizione attuale. La gioventù italiana sa bene che il governo Renzi con una mano da un contributo fittizio e con l’altra sta cancellando il futuro di intere generazioni. Rigettare la politica spot è un atto di coscienza e maturità politica, per una generazione che non si accontenta delle briciole, ma che vuole prendere in mano il proprio destino.»

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