CONTRIBUTI SCOLASTICI. FGC: «BRICIOLE NON BASTANO, GIANNINI NON CI PRENDA IN GIRO»

Il Ministro dell’Istruzione Giannini ha recentemente annunciato lo stanziamento di 50 milioni di euro aggiuntivi per le spese di funzionamento delle scuole, affermando tra l’altro che serviranno a «rendere il contributo chiesto ai genitori un “ contributo” a spese di qualità» e che «il contributo volontario non può essere una vessazione per le famiglie». Come sempre il Governo è bravissimo nella comunicazione, e lo stanziamento di una cifra irrisoria serve a mascherare la precisa volontà di non affrontare uno dei problemi più urgenti della scuola pubblica italiana: la richiesta del contributo scolastico, quasi per nulla disciplinata dalla legge, se si esclude la possibilità di detrarlo dalle tasse.

La verità è che dal 2008 sono stati tagliati più di 20 miliardi alla scuola pubblica, e il costo di questa operazione è stato scaricato sulle famiglie tramite la richiesta di un contributo sempre meno “volontario” e sempre più somigliante a una tassa imposta dalle scuole, delle quali è ormai diventato la principale fonte di finanziamento. La maggior parte delle scuole italiane già dipende totalmente dai contributi versati dalle famiglie. Il “contributo a spese di qualità” di cui parla la Giannini è una beffa vera e propria se si pensa, ad esempio, che decine di istituti alberghieri, non riuscendo più a coprire i costi dei laboratori di cucina (che spesso vengono sospesi), ormai arrivano a pretendere più di 200 euro dalle famiglie. Di fatto la scuola pubblica gratuita non esiste più e anno dopo anno siamo abituati all’idea che l’istruzione si debba pagare. Il Governo è certamente a conoscenza di questa situazione ma si guarda bene dall’affrontare la questione: nella “Buona Scuola” di Renzi non vi si fa il minimo accenno! Come già avvenuto negli anni precedenti, una semplice dichiarazione del Ministro non impedirà alle scuole di imporre il pagamento del contributo con metodi spesso al limite della legalità.

È più che mai necessario ristabilire il principio di gratuità della scuola pubblica: lo Stato deve tornare a coprire interamente i costi del funzionamento delle scuole, abolendo una volta per tutte i contributi scolastici. Non nutriamo illusioni riguardo i progetti del Governo Renzi e non abbiamo intenzione di stare a guardare mentre i soldi che dovrebbero essere destinati alla scuola pubblica vengono utilizzati per le spese militari, per salvare i profitti di banche e grandi imprese o regalati alle scuole private. Siamo pronti a mobilitarci promuovendo il boicottaggio dei contributi scolastici in tutte le scuole, per inchiodare il Governo alle sue responsabilità!

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