FGC: “PROTESTA CONTRO RIFORMA NEL PRIMO GIORNO DI SCUOLA.»

«La Buona Scuola è la scuola dei padroni, organizziamo il contrattacco»: questo lo slogan della campagna promossa dal Fronte della Gioventù Comunista (FGC) nelle scuole di tutta Italia sin da oggi 14 settembre e domani primi giorni di apertura delle scuole nelle varie regioni. In centinaia di scuole gli studenti sono già mobilitati con proteste e presidi contro la riforma della scuola approvata lo scorso luglio. Una mobilitazione che proseguirà per tutto l’autunno sostengono gli studenti comunisti.

«La legge 107 chiude un ciclo di riforme mirate a demolire la scuola pubblica, e oggi tutte le principali direttrici delle riforme passate giungono a un nuovo traguardo» – ha affermato Paolo Spena, Responsabile Scuola e Università del FGC – «L’autonomia scolastica, vale a dire il disimpegno dello Stato dalla gestione della scuola pubblica, grazie alla legge approvata si traduce nell’entrata dei privati nelle scuole in veste di finanziatori. Il valore legale del titolo di studio viene di fatto svuotato di significato attraverso la diversificazione dei curriculum dello studente, mentre le scuole diventano aziende gestite da un preside-manager impegnato ad accaparrare finanziamenti privati e col potere di fare il bello e il cattivo tempo. Un piano di alternanza scuola-lavoro che asservisce gli istituti tecnici e professionali alle richieste delle aziende, senza nessun vantaggio per gli studenti. Non una parola sul diritto allo studio, mentre un giovane su tre non riesce a diplomarsi a causa della crisi e andare a scuola diventa sempre più costoso.»

«La “Buona Scuola” di Renzi è la scuola che vogliono i padroni, buona solo per la Confindustria e per le aziende private che potranno influire sulle scelte delle scuole per modellare la didattica a proprio piacimento.» – ha concluso Spena – «Siamo pronti a dare battaglia e a non rassegnarci dinanzi alla sconfitta. Oggi più che mai vogliamo smetterla di giocare in difesa, rilanciare in ogni scuola le mobilitazioni contro la riforma voluta da Renzi. Siamo pronti a tornare nelle piazze, per rivendicare una scuola pubblica gratuita e accessibile a tutti, contro la scuola di classe voluta dal Governo.»

 

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