IL 9 MAGGIO BOICOTTIAMO I TEST INVALSI


Il prossimo 9 maggio a tutti gli studenti di seconda superiore saranno somministrati i test INVALSI. Ogni anno, mentre le scuole italiane sono ridotte in condizioni disastrose in seguito a tagli miliardari, si spendono più di 20 milioni di euro per lo svolgimento di queste prove, che vengono presentate come uno strumento obiettivo di valutazione necessario al miglioramento del sistema d’istruzione superiore.

In realtà i test INVALSI contribuiscono allo smantellamento della scuola pubblica e alla crescente differenziazione tra scuole di serie A e di serie B, preparando la futura introduzione di un sistema di finanziamento delle scuole (compresi gli istituti privati) in base alla loro posizione in graduatoria. Una specie di Robin Hood al contrario, che tende a premiare le scuole più prestigiose, e che trascinerà le scuole verso una competizione sfrenata pur di ottenere i pochi fondi rimasti dopo i tagli di questi anni. In questo modo si dilata il divario tra gli istituti più ambiti e prestigiosi, in grado di offrire maggiori “servizi”, e le scuole più in difficoltà, che resteranno sempre più abbandonate a loro stesse. Un meccanismo che non è assolutamente in grado di assicurare un’istruzione di qualità a tutti, indipendentemente dalla propria condizione sociale ed economica!

I quiz a crocette somministrati dall’INVALSI adottano parametri di valutazione che non lasciano spazio alla comprensione critica e appiattiscono la didattica sull’apprendimento nozionistico. Spinte dall’ambizione di ottenere buoni risultati nelle prove, sempre più spesso le scuole costringono gli studenti ad acquistare appositi libri di preparazione, spingendo gli insegnanti a interrompere o rallentare la spiegazione dei programmi per dedicarsi all’allenamento in vista dei test.

L’introduzione, a partire dal 2019, dei test INVALSI come requisito per l’ammissione alla maturità insieme all’alternanza scuola-lavoro (come previsto nei decreti attuativi della Legge 107, la cd. “buona Scuola”) segna un ulteriore passo in avanti verso la dequalificazione dell’istruzione, perseguita con forza dai governi per creare generazioni di futuri lavoratori precari e facilmente ricattabili. Questa tendenza, notevolmente accelerata dalla “Buona Scuola” in nome dell’adeguamento agli standard europei, svuota di contenuto e abbassa complessivamente il livello di istruzione offerto dalle scuole, deviando verso un sistema educativo su misura delle imprese.

In tutta Italia il Fronte della Gioventù Comunista promuoverà e organizzerà la protesta contro i test INVALSI, invitando gli studenti di seconda superiore a consegnare in bianco le prove. Siamo convinti che questa battaglia non riguardi soltanto le classi seconde, ma interessi il mondo della scuola nel suo complesso, specialmente alla luce delle novità introdotte dalle deleghe della “Buona Scuola”. La lotta contro la dequalificazione del sistema educativo deve vedere studenti e insegnanti fianco a fianco nel rivendicare un’istruzione accessibile a tutti e omogenea in tutta Italia, rifiutando il falso slogan del “merito” utile soltanto a giustificare un classismo sempre più esasperato. Boicottare l’INVALSI significa contrapporre un modello di scuola diverso dall’istruzione di classe voluta dai governi, basato sulla crescita collettiva e non su un principio di concorrenza che scimmiotta logiche di mercato. Il 9 maggio incrociamo le braccia contro la dequalificazione della scuola pubblica, boicottiamo il test INVALSI!

 

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