POSIZIONE DEL CC DEL FGC SULLA QUESTIONE SIRIANA E SVILUPPI ITALIANI.

Il cerchio intorno alla Siria si stringe sempre di più. La campagna mediatica di attacco, propedeutica alle operazioni militari, aumenta la sua intensità menzionando le presunte armi chimiche utilizzate dal governo di Assad contro i ribelli. Il copione è quello che abbiamo già visto in Iraq, in Afghanistan, in Libia, sempre rivelatosi falso successivamente. Ieri Obama ha dichiarato il suo assenso alla fornitura di armi ai ribelli, motivando tale decisione con l’utilizzo di armi chimiche da parte del governo siriano. La sua decisione segue quella del presidente socialista francese Hollande avvenuta pochi giorni fa, e testimonia ulteriormente che la vicenda siriana si avvia ad una evoluzione sempre più cruenta, e alla destabilizzazione di un’area politica al fine di sottometterla agli interessi occidentali nella zona.

In questo quadro il Fronte della Gioventù Comunista ribadisce la sua solidarietà al Partito Comunista Siriano e al governo di Assad, baluardo della difesa antimperialista dell’intera regione. Condanniamo quanti a sinistra, ignorando tale condizione, manifestano esplicitamente o implicitamente il proprio sostegno alle operazioni imperialiste contro la Siria, appoggiando i cosiddetti “ribelli” i cui legami con la CIA ed i servizi segreti occidentali sono ormai noti. Non basta protestare contro l’ordine costituito per essere forze progressiste, per portare avanti un miglioramento effettivo delle condizioni del proprio popolo, e chi non riesce a vedere questa differenza compie un errore politico enorme, garantendo ulteriore copertura di consenso alle manovre imperialiste nella zona. Basti citare a riscontro di questa affermazione che le forze antimperialiste della regione, a partire dall’OLP, hanno dichiarato il loro sostegno al governo di Assad. Il Fronte della Gioventù Comunista ha manifestato in questi giorni la sua posizione, con la partecipazione al presidio di Milano in difesa della Siria, ed è pronto a mobilitarsi nel caso in cui le organizzazioni internazionali ed il governo italiano diano il loro assenso a campagne militari contro la Siria, a partire dalla richiesta dell’istituzione della cosiddetta «no fly zone», eufemismo per parlare di campagna militare condotta con pesanti bombardamenti aerei, i cui risultati si sono visti in Libia.

Al contempo volgendo alla situazione nazionale condanniamo con assoluta nettezza il raduno neofascista proclamato il 15 giugno a Roma in solidarietà con la Siria ed invitiamo tutti i compagni a tenere ben salda la pregiudiziale antifascista nelle manifestazioni ed in ogni situazione che venga a verificarsi. Gli eredi della barbarie del fascismo e del nazismo non hanno alcuna lezione da impartire in merito alla libertà dei popoli, per quanto possano forzare la mano nello strumentalizzare la lotta del popolo siriano contro l’imperialismo. Se questo avviene è perché, purtroppo, i tanti distinguo e le tante leggerezze a sinistra hanno lasciato degli spazi vuoti che queste organizzazioni tentano opportunisticamente di colmare. Noi non intendiamo lasciare l’antimperialismo in mano ai fascisti, non intendiamo lasciare che nell’immaginario collettivo il sostegno antimperialista alla Siria sia appannaggio delle forze di estrema destra. Per questo ci opponiamo fermamente a questa iniziativa senza cadere nella trappola di appoggiare i così detti “ribelli siriani”, finanziati dai governi dei paesi della NATO che ogni giorno ribadiscono la volontà di un intervento militare in Siria.

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